CENTRO STUDI LONGOBARDI. RICERCHE, 2
Spoleto 2018, pp. XXII-328, illustrato, ISBN: 9788868091996
Il bel libro di Angelo Baronio riesce a rileggere l’opera di Desiderio, in tutta la sua complessità, nei termini di un lucido e organico progetto politico, riannodandone i molteplici fili per restituire la coerenza di un disegno che sembra aver avuto la forza di un vero e proprio «sogno», di una visione dalla larga prospettiva. Ciò che colpisce di questo lavoro è la capacità dell’autore di vagliare criticamente ogni tipo di fonte utile, letteraria, documentaria, archeologica, iconografica, epigrafica, e di abbracciare e discutere nella l oro totalità sia la bibliografia scientifica moderna sia la tradizione erudita e locale. Claudio Azzara, Università degli Studi, Salerno
L’indagine condotta da Angelo Baronio non è quella tradizionale tratteggiata dalla storiografia, ma segue sentieri inusuali che permettono di osservare da punti di vista inattesi la biografia desideriana, le scelte di governo del re e le sue strategie culturali. Ciò avviene attraverso un uso audace delle fonti storico-artistiche e archeologiche che, spaziando in modo cronico e diacronico, vengono in soccorso della documentazione scritta. Ne risulta uno spaccato complesso che cerca di spiegare lo sviluppo storico non solo in base alle attestazioni dei vincitori, ma prova a osservare gli accadimenti dalla parte dei longobardi e a immaginare una parabola esistenziale del profilo desideriano più coerente e, forse, più vicina alla storia. L’esito non può dirsi ultimativo, costituisce però una delle opzioni possibili e meglio sostenibile perché meno dissonante di fronte all’incongruità documentaria. Gabriele Archetti, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Indice:
- C. AZZARA, Prefazione
- G. ARCHETTI, Premessa. “Rex pacificus et omne bonitate conspicuus”
- Introduzione
PARTE I - UN AMBIZIOSO DISEGNO
Capitolo I - Premesse remote e prossime
I leoni: una presenza evocativa - Il ruolo degli storici bresciani - Una storiografia complessa - Il serpente simbolo positivo - Un bestiario di simboli nei bassorilievi della chiesa di Santa Maria di Pié del Dosso a Gussago - «Mavi(o)» autore di una mirabile sintesi - I bassorilievi di Santa Maria di Pié del Dosso: un tardo reimpiego - Elementi di recinzione presbiteriale dalla chiesa abbaziale di San Benedetto di Leno
Capitolo II - La “costruzione” del sogno
Un impegnativo programma edilizio nei primi anni del regno - San Salvatore di Brescia e San Salvatore di Leno: «instrumenta regni» - Un affare di famiglia e di parenti - Una presenza monastica nella capitale: il monastero dedicato al Salvatore, agli Apostoli e a s. Daniele - Una rete monastica che avvolge il regno - Ansa organizzatrice di monasteri - La rete dei monasteri di San Salvatore di Brescia - La rete delle dipendenze di San Salvatore di Leno - «Monasterium Leonis» o «quod dicitur Leonis» - Insediamenti dei due monasteri di San Salvatore di Brescia e di San Salvatore di Leno nel Reatino - Nuove istituzioni in un disegno unitario
Capitolo III - Tra Nord e Sud un cantiere frenetico
Maestranze locali e modelli di importazione - La lastra dei centauri - Un ingaggio al sud per gli arredi liturgici di San Salvatore di Leno - Un esempio da imitare - Elementi di confronto: il frammento di ambone di Novara - Elementi di confronto: il pluteo di San Giustino di Paganica - «Mavi(o)»: un ingaggio diretto di Desiderio? - Dal racconto per immagini al mito leonense delle origini: un lungo processo di sedimentazione
PARTE II - DAL PROGETTO POLITICO AL MITO
Capitolo I - Carlo, re dei franchi e dei longobardi: tra discontinuità e continuità
Fragilità di un ambizioso disegno - Discesa di Carlo in Italia e assedio di Pavia - La sortita di Carlo da Pavia a Verona - Da Pavia a Brescia, alla conquista delle città della pianura Padana - «Desiderius vero eodem tempore mortuus est». L’epilogo di Pavia - Tre monasteri per una strategia unificante: Bobbio, Leno, Tours
Capitolo II - Rileggere la narrazione della fine del regno
Una diversa prospettiva: il «Chronicon» di Andrea da Bergamo - Tra Desiderio e Carlo: ragioni della crisi - La morte di Desiderio: un complicato imprevisto per Carlo.
Capitolo III - Dall’espediente politico, alla propaganda, alla leggenda
Costruzione e diffusione della versione ufficiale: gli «Annales antiqui» - Il ruolo dei monaci di Lorsch - La versione di parte: Il «Liber pontificalis» - La versione strumentale: il «Liber pontificalis ecclesiae Ravennatis» - La versione opportunistica: i «Gesta episcoporum Mettensium» di Paolo Diacono - La versione carolingia: la «Vita Karoli» di Eginardo - La versione della leggenda: il racconto di Notkero - Una versione longobarda: il «Chronicon Salernitanum» - Una versione tra storia e leggenda: il «Chronicon Novaliciense»
Capitolo IV - Alla ricerca della tomba di Desiderio
Un’esigenza sempre più avvertita - Tra Liegi, Corbie, Parigi e Aquisgrana - La destinazione di Corbie nella versione dell’annalista di San Gallo - Il ruolo di Raterio vescovo di Verona
Capitolo V - La tomba di Desiderio a Leno
Rileggere la «Fundatio monasterii Leonensis»: due autori per un unico elaborato - Una diversa datazione - Un racconto complesso, una difficile interpretazione - Un’evidente lacuna, ipotesi per un’integrazione: «[Desiderius mortuus est] et [corpus eius] datum est ab ipso Karolo nostro monasterio»
Capitolo VI - La tomba di Desiderio nel monastero di San Salvatore
Una sepoltura discreta - La memoria di Desiderio nel ricordo di Carlo - La memoria di Desiderio nella tradizione leonense - Una tomba di riguardo nella chiesa monastica di San Benedetto - Crisi del monastero, declino della memoria - Frammento di formella in cotto: un intrigante manufatto - Desiderio il re fondatore «protector monasterii»
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE - Indice dei nomi di persona - Indice dei nomi di luogo