Spoleto 2011, pp. 288.
Fondata attorno al 1142 nella diocesi di Camerino da Guarniero marchese di Ancona e duca di Spoleto e figlia dell’abbazia di Chiaravalle di Milano (linea di Clairvaux), l’abbazia cistercense di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra divenne tra XII e XIII secolo una delle abbazie più ricche dell’Italia centrale. Questa ricerca riprende lo studio dello sviluppo e dell’affermazione dell’abbazia nel territorio della Marca d’Ancona che a cavallo tra XII e XIII secolo - per la sua posizione strategica di corridoio verso l’Italia meridionale - fu al centro dei contrasti tra papato, impero e gli ormai maturi organismi comunali, ricollocando le vicende di Fiastra nel contesto più generale e internazionale dell’ordine di Cîteaux; l’autore esamina le “reti sociali” della comunità monastica marchigiana dalla fondazione fino alla metà del XIII secolo, sia con i poteri locali – famiglie aristocratiche (su tutte quella dei conti Offoni di Villamagna), comuni, vescovi e monasteri – sia con i poteri "universali", approfondendo le relazioni con il papato e con l’impero (in particolare con con Innocenzo III e Ottone IV) e le loro implicazioni in ambito monastico, considerando i cistercensi di Fiastra come “attori” e “strumenti”, capaci di relazionarsi ed elaborare una propria politica di penetrazione nelle dinamiche territoriali rispetto ai propri promotori e competitori. .
Contents:
I. Cistercensi, Offoni e Abbracciamonte: il monastero di Fiastra e i poteri locali - II. Il privilegio di Ottone IV a Fiastra - III. Innocenzo III e i cistercensi di Fiastra - Appendice: Alessandro III e i vescovi inglesi - Conclusioni - Bibliografia - INDICI - Indice dei nomi e delle persone - Indice dei luoghi.
ISBN 978-88-7988-362-7